Pubblicato il 2022-06-27

Le regole per il corretto conferimento dei rifiuti organici

 

Ogni anno in Italia vengono sprecate ingenti quantità di rifiuti che potrebbero essere recuperati e trasformati in prodotti ad alto valore aggiunto. Parliamo di tonnellate di carta, plastica, alluminio, ma anche di rifiuti organici, che vengono di fatto disperse, contribuendo alle emissioni nocive di gas serra che provengono dalle discariche.

Per invertire questa tendenza è necessario migliorare la qualità della raccolta differenziata e allo stesso tempo prevedere modalità innovative di trattamento per le singole frazioni merceologiche.

Ad esempio, dalla sola raccolta differenziata dei rifiuti organici - ciò che in gergo tecnico viene definito FORSU e che comunemente chiamiamo “umido” - si potrebbero ricavare biometano e biocarburanti senza passare da processi di incenerimento ma valorizzando al massimo le caratteristiche dei singoli materiali recuperati.

È uno scenario che potrà essere presto realtà nella Città metropolitana di Milano, in particolare per i rifiuti organici raccolti nei Comuni di Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Pioltello, Segrate e Sesto San Giovanni: grazie alla BioPiattaforma gestita da ZeroC sarà infatti possibile trasformare i rifiuti urbani umidi in biometano nonché ottenere calore, energia elettrica e fertilizzanti dalla termovalorizzazione dei fanghi di depurazione.

Per raggiungere questo obiettivo diventa fondamentale minimizzare la quantità di scarti mandati in discarica e differenziare correttamente l’umido perché arrivi in BioPiattaforma con il minor quantitativo possibile di materiale non compostabile e dunque non trattabile all’interno dell’impianto.

 

Come differenziare correttamente i rifiuti organici

 

Il primo passo per fare una migliore raccolta differenziata dell’umido è conoscere nel dettaglio i materiali che rientrano in questa particolare frazione merceologica.

Nel bidone dell’umido è possibile conferire scarti e avanzi di cucina (sia cotti che crudi, purché freddi); bucce e resti di frutta; scarti di verdura; gusci di frutta secca; avanzi di carne e ossi; avanzi di pesce e lische; resti di cibo secco degli animali domestici; gusci di uova; filtri di tè, camomilla, tisane e fondi di caffè; piccole quantità di fiori recisi; tovaglioli bianchi (non colorati) sporchi di alimenti.


È invece vietato riporre nell’umido tutti i rifiuti non biodegradabili. In particolare, non è possibile collocare nella raccolta della FORSU: cibi caldi o liquidi; gusci di cozze e vongole; contenitori di cibo scaduto; potature e sfalci da giardino come erba, rami e foglie (che invece vanno consegnati agli appositi centri di raccolta); lettiere per cani e gatti; pannolini e assorbenti; mascherine.

Oltre a cosa inserire all’interno del bidone dell’organico, è importante il dove riporre gli scarti domestici creati. Le tipologie di sacchetto in cui conferire l’umido possono variare da Comune a Comune, ma in linea generale vanno utilizzati sacchetti in materiale biodegradabile e compostabile certificati a norma UNI EN 13432 in carta o bioplastica. Vanno invece assolutamente evitate le buste in plastica tradizionale. 

I sacchetti con l’umido raccolto vanno inseriti in contenitori areati in modo tale da consentire l’evaporazione della condensa, la riduzione del volume del rifiuto organico e di conseguenza, la diminuzione dei cattivi odori. Permettere ai rifiuti di prendere aria previene anche la formazione e il ristagno di liquidi, che sono la causa principale di rottura dei sacchetti utilizzati.

Prima di inserire un rifiuto umido nell’apposito contenitore, è inoltre opportuno rimuovere l’eventuale confezione e sgocciolarlo - invece di pressarlo - per ridurre la possibile formazione di liquidi. Quando possibile, è anche indicato ridurre in pezzetti gli scarti più grandi per poterne diminuire il volume.

 

La raccolta dei rifiuti organici nei Comuni Soci di ZeroC

 

Per una corretta gestione dei propri rifiuti domestici è necessario conoscere il gestore di servizi di raccolta differenziata associato al proprio Comune. Ogni gestore può infatti adottare regole diverse, è dunque consigliabile navigare sui siti web delle singole aziende per approfondire nel dettaglio tempistiche e modalità di raccolta dell’umido nonché scoprire la tipologia di sacchetti o mastelle da utilizzare.

Nel caso in cui il proprio Comune abbia scelto di attivare la raccolta differenziata porta a porta è fondamentale visionare per tempo il calendario prestabilito di ritiro dei rifiuti in modo da attivarsi per tempo nel porre i propri contenitori all’esterno dell’abitazione. A differenza della raccolta differenziata effettuata attraverso il conferimento nei cassonetti posizionati lungo le strade, la raccolta porta a porta si basa sulla raccolta a domicilio dei sacchetti o delle mastelle. Questa modalità permette di ottenere una qualità elevata del materiale differenziato raccolto rispetto a quello ottenuto tramite la raccolta tradizionale.

Per il Comune di Cinisello Balsamo - seguito dal gestore Nord Milano Ambiente S.P.A. - viene effettuata una raccolta porta a porta due volte a settimana per l’intero territorio comunale. I sacchetti da utilizzare sono quelli in materiale biodegradabile, da porre all’interno di contenitori marroni. 

Della gestione dei rifiuti del comune di Cologno Monzese se ne occupa invece l’azienda CEM Ambiente Spa, che chiede di utilizzare solo sacchetti in carta o mater-bi (bioplastica), da posizionare in secchi con coperchio e manico o all’interno di bidoni carrellati grigi (a norma UNI ENI 840). La raccolta viene effettuata due giorni a settimana e l’area comunale è ripartita in 3 diverse zone. Con l’obiettivo di intercettare più materiale possibile, le frequenze di raccolta per particolari utenze (ad esempio ristoranti, mense, ospedali, strutture ricettive ecc.) vengono incrementate fino a 6 giorni a settimana.

“Azienda Milanese Servizi Ambientali” - conosciuta come AMSA - serve i Comuni di Cormano, Pioltello e Segrate. A tutti e tre i Comuni della Città metropolitana di Milano viene richiesto l’utilizzo di sacchetti biodegradabili mentre il colore dei cassonetti varia in base al Comune: marrone per Cormano, marrone e/o verde per Pioltello ed infine marrone e/o grigio per Segrate.
Pioltello e Cormano rispettano il calendario bisettimanale; tuttavia, il primo Comune ha suddiviso l’area di raccolta in tre zone, mentre Cormano ha ripartito il territorio in 2 zone distinte. Il comune di Segrate invece, è l’unico ad avere tre giorni di raccolta della FORSU, sempre suddividendo il proprio comune in 2 aree.

Sesto San Giovanni, infine, è gestita dall’impresa brianzola Sangalli Giancarlo & S.r.l, che richiede di porre l’umido all’interno di sacchetti biodegradabili inseriti poi in secchi di colore marrone. Come per altri Comuni Soci, anche per il Comune di Sesto San Giovanni la raccolta viene suddivisa su due giorni a settimana – per i grandi produttori (ad esempio ristoranti e mense) è possibile richiedere la frequenza quotidiana - e l’area comunale è ripartita in 3 diverse zone.

 

Photo by Pawel Czerwinski via Unsplash

 

Una differenziata di qualità per la valorizzazione dell’umido

 

Una volta differenziati correttamente, i rifiuti organici possono essere valorizzati presso specifici impianti di trattamento secondo due differenti modalità di trasformazione: attraverso la digestione aerobica - conosciuta come compostaggio - oppure tramite la digestione anaerobica.

Entrambi i metodi consentono di ricavare prodotti ad alto valore aggiunto. Ad esempio, tramite la tecnica del compostaggio può essere ottenuto il cosiddetto “compost”, utilizzato solitamente come fertilizzante del suolo. A partire dalla digestione anaerobica, invece è possibile produrre biometano e diversi digestati simili al compost. La BioPiattaforma utilizzerà proprio questo secondo metodo per trattare e trasformare l’umido proveniente dai Comuni di Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Pioltello, Segrate e Sesto San Giovanni. 

La nuova struttura prevederà infatti due linee produttive: la prima dedicata al trattamento dei fanghi essiccati, interamente prodotti dai depuratori di Gruppo CAP; la seconda di digestione anaerobica per il trattamento dei rifiuti umidi gestiti da ZeroC.

Ciò che influenzerà maggiormente l’esito dei processi trasformativi all’interno della BioPiattaforma sarà la natura dei rifiuti che arrivano negli impianti di trattamento. La purezza delle materie organiche raccolte permetterà infatti di semplificare le operazioni di pre e post trattamento e diminuire i rischi di contaminazione che possono influire sulla qualità dei prodotti finali ottenuti.

Esistono metodi di selezione meccanica dei rifiuti per separare le materie non compostabili da quelle biodegradabili e compostabili, ma si tratta di pratiche laboriose e dispendiose. Una corretta raccolta differenziata dell’umido resta lo strumento più efficace per poter valorizzare gli scarti domestici.

I cittadini e le cittadine dei Comuni Soci di ZeroC saranno quindi tra i principali alleati dell’innovativa BioPiattaforma che - una volta entrata a regime - arriverà a trattare almeno 30.000 tonnellate di frazione umida con l’obiettivo di produrre biometano e fertilizzanti organici e ridurre sempre di più la dipendenza del territorio da carburanti di origine fossile.


Sì alla differenziata, no agli sprechi

 

Il conferimento dei rifiuti organici - e in particolare degli scarti e avanzi di cucina - nei sacchetti della raccolta differenziata dovrebbe avvenire solo nel caso in cui non ci fosse modo di utilizzarli in modo alternativo. Ogni giorno vengono infatti sprecate tonnellate di cibo in tutto il mondo e spesso bastano pochi, semplici, accorgimenti per limitare questo fenomeno. 

Il primo consiglio è partire da una spesa intelligente e misurata: una buona abitudine è quella di stilare un menù settimanale e di conseguenza una lista della spesa che sia congruente con gli effettivi fabbisogni, così da evitare acquisti compulsivi e comprare la giusta quantità di prodotti necessari per i sette giorni della settimana. 

Una volta fatti i propri acquisti, si suggerisce poi di dedicare molta attenzione alla scelta del luogo in cui posizionare i cibi e al modo in cui vengono conservati, perché non si deteriorino troppo velocemente.

L’ultima scelta consapevole avviene in cucina, nel momento in cui i cibi vengono processati per creare le pietanze che portiamo a tavola. Perfino quelli che possono sembrare scarti a tutti gli effetti possono essere trasformati in qualcosa di nuovo e ancora una volta commestibile: i ciuffi e i gambi delle verdure possono arricchire un ottimo brodo, le bucce della frutta possono essere recuperate per preparare un infuso, la frutta troppo matura può essere utilizzata per centrifughe oppure può essere congelata per creare successivamente un buon gelato. La creatività e l’ingegno possono rendere pressoché infinite le possibilità di riutilizzo degli avanzi di cucina.